venerdì 28 novembre 2008

Dolcetti al melograno

by marie di La cucina di calycanthus

Per finire questa settimana dedicata a questo bellissimo frutto ci voleva anche qualche cosa di dolce e ci è venuto in mente di riarrangiare una nostra ricetta di quelle di base per provare a farne dei bottoncini con i chicchi ed il succo del melograno. Forse è più semplice mettere solo i chicchi perché il succo non si emulsiona molto bene con gli ingredienti anche se certo dà sapore, ma vedete un po’ voi. In questi giorni di freddo improvviso, si possono accompagnare al tè delle cinque, preferibilmente un buon tè nero profumato, pensiamo in particolare al Thé des amants o al Blue of London entrambi del Palais des Thés a cui siamo molto affezionati, ma forse qui ci vorrebbe la consulenza speciale di Acilia che di tè si intende come nessuna.Questo post è anche il nostro contributo imperfetto (non abbiamo rispettato tutte le regole!) e molto di corsa alla raccolta di twostella… perché eravamo partiti che volevamo fare un sacco di cose (muffins, scones, dolce, salato, magari anche un cheese cake, o i blinis…), poi alla fine ci mancava sempre il tempo, ma un salutino, almeno quello, volevamo farlo sperando di essere “perdonati” anche grazie alla fine della nostra storia delle tre melograne che si ascolta bene con il tè delle cinque.

Ricetta
Ingredienti
115 gr burro115 gr zucchero115 gr di farina2 uovaun po’ di lievito (1 cucchiaino circa)
Mescolare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero, le due uova e poi la farina ed il lievito. A questo punto si puo aggiungere il succo ed i chicchi oppure solo i chicchi. Si mettono a cuocere per un quarto d’ora in forno ben caldo. Si conservano qualche giorno in una scatola di latta.

ed ecco ci alla fine della fiaba dell’Amore delle tre melograne che lo diciamo subito finisce pure bene, ma non per tutti…
(…) la vecchia la mattina dopo fece finta di chiudere la casa, e invece si nascose dietro la porta. La ragazza uscì dalla melagrana, e cominciò a fare le pulizie e da cucina. La vecchia rincasò w la ragazza non fece in tempo a rientrare nella melagrana.- Da dove vieni? - le chiede la vecchia.E lei: -Sii benedetta nonnina, non m’ammazzare, non m’ammazzare.- Non t’ammazzo, ma voglio sapere da dove vieni.- Io sto dentro la melagrana…- e le raccontò la sua storia.la vecchia la vestì da contadina come era vestita anche lei (perché la ragazza era sempre nuda come mamma l’ha fatta) e la domenica la portò alla Messa con sè. Anche il figlio del Re era alla Messa e la vide. “O Gesù! Quella mi pare la giovane che trovai alla fontana!”, e il figlio del Re appostò la vecchia per strada.- Dimmi da dove è venuta quella giovane!- Non m’uccidere! - piagnucolò la vecchia.- Non avere paura. Voglio solo sapere da dove viene.- Viene dalla melagrana che voi mi deste.- Anche lei in una melagrana! - esclamò il figlio del Re, e chiese alla giovane: - Come mai eravate dentra una melagrana?- e lei gli raccontò tutto.Lui tornò a Palazzo insieme alla ragazza, e le fece raccontare di nuovo tutto davanti alla Brutta Saracina. -Hai sentito? - disse il figlio del Re alla brutta saracina. quando la ragazza ebbe finito il suo racconto. - Non voglio essere io a condannarti a morte. Condannati da te stessa.E la Brutta saracina, vsito che non c’era più scampo, disse: -Fammi fare una camicia di pece e bruciami in mezzo alla piazza.Così fu fatto. E il figlio del Re sposò la giovane.
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marie
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